42do

#maischiavidellatecnologia

le trappole dello sconto in fattura


#soluzionimetalliche

Vorrei affontare la questione sconto in fattura dal mio punto di vista.

Da sempre sono uno che prima di avventurarsi in qualcosa di “soprendentemente conveniente” cerca di capire se c’è la fregatura e quando di mezzo c’è lo stato apro ancora di più gli occhi. Perchè? Semplice, perchè quando qualcosa è sorprendentemente conveniente ed è proposta da un’azienda, un amico, un privato capisco dove può essere l’inghippo/fregatura e ci sto attento, quando invece c’è di mezzo lo stato non è così semplice.

Quando sono partito con la mia attività imprenditoriale (DAFRA), ho iniziato ad occuparmi di strutture metalliche e dopo qualche anno ho visto la nascita del famoso “conto energia” che rappresentava una delle più convenienti operazioni energetiche ed economico finanziarie che lo stato poteva proporre per quanti decidevano di installare un impianto fotovoltaico.

Ecco, questa fantastica occasione offerta su un piatto di argento (ripeto, dallo stato) iniziava di fatto nel 2010 e doveva andare avanti fino al raggiungimento di un plafond di energia fotovoltaica (si stimava una decina di anni di lavori), ma di fatto di sei mesi in sei mesi subiva dei decrementi sul contributo che nel giro di due, tre anni si è trasformata, per costruttori ed impiantisti soprattutto, in un disastro. Preventivi che cambiavano di continuo, concorrenza assurda tra i vari fornitori, prezzi in continua variazione e clienti che ti minacciavano di non pagare se non si rispetteva la scadenza o di cambiare fornitore perchè avevano trovato il materiale a prezzi più convenienti, norma che subiva continue variazioni e studio continuo per non incappare in qualche fesseria… insomma, da impiantista e progettista ad un certo punto sono scappato dal settore rimettendoci un pò di denaro, di quello guadagnato. Vorrei solo puntualizzare che sono ingegnere meccanico con specializzazione in ENERGIA, cioè sul settore ci avevo puntato in tempi non sospetti.

Dopo quell’esperienza, mi ero imposto che le mie attività non dovevano, nella maniera più assoluta, essere “dipendenti” dallo stato; non ho più partecipato ad una gara d’appalto, mai più richiesto un finanziamento, mai più un contributo… tutte le mie esperienze con la PA erano state uno stress, dove c’è lo stato si finisce in un sistema capace di triturarti senza alcuna pietà.

Anni di lavoro e di soddisfazioni, ma ad un tratto spunta lo sconto in fattura… mi dico no! non ci casco questa volta. Dico no alla prima richiesta, alla seconda, alla terza… all’ennesima. Un giorno il mio socio mi dice, ma non possiamo vedere come funziona? stiamo rimanendo al palo, e dopo una breve riunione, va bene, proviamo.

Iniziamo con lo sconto in fattura cedendo il credito ad un nostro fornitore… bene!!! funziona ed è anche semplice. Però, il nostro fornitore praticamente riceve immediatamente tutto il denaro senza che noi abbiamo iniziato il lavoro, non mi va di pagare immediatemente il materiale che ancora non è nemmeno in officina. Vediamo se riusciamo a fare tutto direttamente, senza tramite, così diventiamo più smart e guadagniamo anche di più. Azz… con la posta la cosa è molto semplice.

Apriamo il conto, chiudiamo contratti con i clienti, lavoriamo alla grande.

Stavamo per perdere un’occasione, che stupidi, ci diciamo.

Ad un certo punto iniziano gli aumenti della materia prima ed i fornitori mandano aggiornamenti dei listini. Praticamente non riusciamo più a fare un preventivo. Quello che vale oggi domani non vale più. Preventivi firmati, acconti del 50% incassati e materiale ordinato, ma cominciano variazioni di prezzo che non possiamo sostenere. Tutto aumenta in corso d’opera, aumenta il costo degli accessori, del vetro, le commissioni della banca e quello che doveva essere un modo per guadagnare diventa un modo per scialacquare. Una volta che sei nel mezzo, cerchi di correre ai ripari trovando soluzioni estemporanee che però sono sempre del tipo che devi rischiare, acquisti materiale in più sperando, poi, che la gente voglia quella tipoligia, quel colore, quell’articolo… e ti ritrovi in una situazione irreale, sto lavorando per spendere!

Poi, arriva lo stato che vista la situazione su frodi, su tracciabilità e per via delle difficoltà nella gestione da parte dell’agenzia delle entrate, blocca tutto per aggiornare la normativa. Questione di qualche giorno, ci dicono; le cose si faranno più stringenti per evitare i soliti furbi ma tutto sarà nuovamente fattibile. Il blocco è solo temporaneo (per lo stato temporaneo ha un significato diverso); blocco che arriva a novembre 2021. Nel frattempo, visto che vogliamo capire cosa succederà, non facciamo altri contratti che comunque sono pronti, sono solo da firmare, ma continuiamo con sopralluoghi, preventivi, concordi con i clienti i materiali, ore ed ore di lavoro… ma dobbiamo aspettare le decisioni dello STATO. Non possiamo rischiare, ma di certo riparte tutto ma evitiamo di trovarci in condizioni critiche.

Nel frattempo passano le settimane ed abbiamo ancora una decina di pratiche che comunque sono finite dentro allo “stop” per un valore complessivo nell’intorno di 100.000,00. Non possiamo perderli…

Aspettiamo… il 15 di febbraio la norma è ok, puoi fare una cessione, devi studiare la norma e capisci che di cessioni ne puoi fare due, ne fai una a me ed una la tieni, insomma la nuova procedura è un pò incasinata. La banca si, la posta no, puoi cedere tutto, puoi cedere a tua sorella se lo vuole…

Noi avevamo la “POSTA” che riparte a marzo con la cessione del credito ma, udite udite, solo quella da privato… le aziende, probabilmente, tra qualche giorno. Ancora aspettiamo che la posta apra alle aziende ma nel frattempo abbiamo il conto aperto con tutte le spese connesse che non serve più a nulla.

Allora, con i soldi nel cassetto fiscale che ce ne facciamo ? A chi li diamo?

Corri a cercare una banca, un intermediario che accetti il credito. Nel frattempo non lavori, non cerchi clienti, non puoi fare altro che cercare di recuperare il denaro intrappolato e non puoi dedicarti al tuo lavoro perchè devi risolvere il problema. Inoltre la gente vuole lo sconto in fattura ma tu lo sconto in fattura non puoi più farlo, che te ne fai di un cassetto fiscale pieno di tasse da non pagare per le prossime sette vite? Tutti vogliono lo sconto in fattura senza non interessa a nessuno. Il lavoro comincia a mancare.

Finalmente arriva la banca dei sogni. Vieni, apri il conto, mi carichi i documenti sul portale relativi ai crediti acquisiti e qualche altro documento e noi ti diamo il denaro. Wow, andiamo, apriamo il conto, un altro… almeno recuperiamo i soldi che sono sul cassetto fiscale che al lavoro che non stiamo “prendendo” ci pensiamo dopo.

Carichi i dovumenti sui siti di consulenza E&J, PWC, Deloitte… ed aspetti.

Carichi kg, kg, e kg di documenti ed aspetti.

Finito di caricare le varie pratiche il 15 aprile.

Niente, il tempo passa, tu di lavoro ne hai sempre meno, cerchi qualcosa da far fare agli operai. Cerchi lavori di qualcuno che sia serio e solido economicamente e che non gli interessi lo sconto in fattura.

17 giugno. Prima pratica ok. Ottimo pensi, qualcosa si muove. Adesso a cascata arriveranno gli ok per le altre pratiche.

Arriva una richiesta di integrazione per la seconda pratica caricata sul portale, cosa sarà? Per favore, inserire la tessera sanitaria in corso di validità del cliente TIZIO quella caricata è scaduta. Non ho capito, ho prenotato una visita medica di un cliente? E’ scaduto il codice fiscale? come è possibile? Ti innervosisci ma alla fine che fai. Chiami il cliente e gli comunichi che la sua tessera sanitaria è scaduta e se può velocemente rinnovarla, il cliente ti ringrazia perchè non si era accorto che la sua tessera sanitaria era scaduta. Passano solo 20gg e la ricarichi sul portale ed aspetti.

Arrivano gli ok di altre pratiche e di altre non si capisce di fatto qual’è il problema ma vogliono delle integrazioni e dei chiarimenti su particelle, subalterni, fogli di mappa. Evito di spiegarvi perchè si finisce in tecnicismi che sono assurdi o meglio ridicoli.

I contratti sono pronti, avendo l’ok dei consulenti delle banche c’è solo da firmarli ed i soldi saranno disponibili sul conto. Ebbene, nonostante l’ok da PWC, nonostante i contratti di cessione siano firmati, gli unici movimenti del conto sono le spese di tenuta dello stesso. Conto in rosso. Per farla breve, al momento abbiamo perso una 50ina di migliaia di euro.

In estrema sintesi abbiamo lavorato per spendere 50.000,00 €.

Onestamente non so come gli altri facciano e non mi va nemmeno di saperlo, so solo che viviamo in un paese dove ti fanno passare la voglia di fare qualsiasi cosa. Meno fai meglio è.

Sono al mio 18esimo hanno di attività e posso affermare, da maggiorenne, che un paese come l’italia, per il valore che ha, dovrebbe essere gestito da persone con capacità straordinarie e con valori morali incredibili. Invece ci siamo fatti guidare da cialtroni, cafoni, arroganti, presuntuosi, ignoranti, egoisti, vanitosi ed ingordi. Ci meritiamo quello che abbiamo e mi vergogno per i sacrifici dei nostri nonni.

Non siamo cosa.

, ,

Rispondi