42do

#maischiavidellatecnologia

il Rutto dei beer


#unmododiversodivederelamaratonadiroma
Adoro gli obiettivi non solo perché mi piace raggiungerli ma anche per via del fatto che sono stimolato dal lavoro che si deve fare per ottenerli.
La maratona di Roma per i Bee.r è stata un viaggio programmato da mesi che ha visto coinvolti sei “atleti”; per mesi tutti hanno lavorato condividendo allenamenti, ansie, infortuni… ma alla fine tutti hanno chiuso, in qualche modo, la maratona più bella del Mondo.

Irene Colletti…

Irene, ormai trasferitasi a Torino, ha seguito scrupolosamente tutte le sedute di allenamento previste dalla tabella durante un inverno molto rigido che non le fatto sconti. Spesso ha inviato nel gruppo creato ad hoc foto di levatacce all’alba con temperature nell’intorno dello zero e ci ha partecipato tutto il suo impegno.
Tutto ciò le ha regalato il risultato previsto con estrema semplicità ovviamente sempre in considerazione che si trattava di una maratona e della sua prima maratona. Per gli amanti del crono poco più di 4h10′.


Zummo Antonino

Tra gli uomini l’unico che non ha portato a termine i faticosi 42195m è stato Nino che aveva già programmato il suo ritiro intorno al 15esimo km; infatti un problema muscolare lo attanaglia da tempo e questo non gli ha permesso di allenarsi durante le ultime settimane costringendolo a corricchiare solo qualche km dell’evento.
Determinante, però, la sua presenza nella trasferta Romana per avere contribuito a creare la giusta atmosfera. Attendiamo con pazienza il suo ritorno in condizione perché lo aspettano gare molto faticose una delle quali è la wedding only One edition, la gara della vita.


Michele Milici

Michele raggiunge la finish line in poco meno di 4h. Chiude così la sua prima maratona seguendo una tabella fatta di uscite programmate ad muzzum, medi a come capita, lunghi a ritmo libero, lunghissimi mai… mi ha colpito, però, per la sua caparbietà, voleva la medaglia e se l’è presa. Ed anche lui ha mostrato un lato fanciullesco, abbiamo scoperto che se non mangia all’orario programmato non parla più con nessuno.


Broglio Flavio

Presente anche l’avvocato Broglio che nonostante le richieste di acquisizione continue da altri team, anche allettanti, siamo riusciti a tenercelo.

da sx Milici, Spina, Zummo, Broglio, Colletti, Tobia


Purtroppo la sua gara, seppur chiusa con un tempo di assoluto rispetto, non è andata come programmato. Questa volta per colpa delle vesciche che lo hanno tormentato già dai primi kilometri e che ne hanno compromesso il risultato. È noto a tutti che alla maratona devi indossare scarpe e calze nuove mai qualcosa che hai provato/utilizzato durante i lunghi; infatti se così non fosse, le foto perderebbero fascino. Adesso le prossime scarpe e calze le acquisterà qualche giorno prima della Maratona di Torino.
In ogni caso un grande grazie perché se tu non ci fossi il nostro gruppo non sarebbe lo stesso. Sei uno degli elementi portanti dei beer infatti nella foto porti lo zaino e la sportina.

Tonino Tobia

E poi c’è lui, il nostro Rutto – Tonino.
Meglio spiegare. Rutto è il keniano che ha vinto la maratona di Roma e Tonino è colui che ha vinto la sfida tutta interna ai beer, non mi riferivo ad altro (forse).
Anche Tobia ha commesso un errore ed l’errore dei maratoneti alle prime armi. Partito con la seconda “wave” per qualche strano motivo ha deciso che era necessario recuperare la posizione che secondo lui gli spettava e doveva raggiungere i pacer delle 3h15′. Per farlo ha corso per i primi 15 km ad un ritmo di oltre 20 secondi al km in meno di quanto programmato. Praticamente doveva chiudere la maratona intorno alle 3h15’ ed ha corso 30 km come se dovesse chiuderla sotto le 3h. Chiaramente si è bruciato anche se è riuscito ugualmente a chiuderla con un crono di tutto rispetto… 3h24′.
Tonino ormai è un altro elemento fondamentale del gruppo ma nessuno si aspettava fosse determinante nell’organizzazione del viaggio del team. Infatti insieme alla meticolosa Irene con la quale si sono presi carico dell’organizzazione del viaggio, ha pensato praticamente a tutto. Ad un certo punto non capivo più se eravamo alla maratona di Roma o ad una gita per anziani… qualcuno mi ha fatto notare che anziano ci sono davvero pertanto credo che presto mi cimenterò nella realizzazione della Bee.r RSA, tanto per le gite so a chi rivolgermi.

Gaspare Spina

Non posso non parlare di me ed il sapore di questa maratona è diverso rispetto a tutte le altre.

da qui potete non leggere più…

Nel lontano 1996, ho risposto alla famosa ferma di leva e sono stato inviato a svolgere il mio servizio proprio a Roma. In uno dei primissimi giorni della mia permanenza nella capitale in cui andavo a zonzo senza meta, mi sono ritrovato al Colosseo e nel bel mezzo della maratona che era in corso di svolgimento.
Allora mai avrei pensato che sarei diventato un maratoneta.
Ma quelle immagini mi tornavano in mente di tanto in tanto finchè un giorno diventato un runner decisi che era giunto il momento della maratona di Roma e nel 2015 dopo aver corso Firenze, ho aperto il sito di Rome marathon e mi sono iscritto. Purtroppo, il destino aveva altri piani e la mattina della gara, mentre ero alla fermata della metro per raggiungere la zona delle partenze, mi è arrivata la telefonata di mia moglie che era rimasta in hotel. Mi avvisava di non sentirsi bene e che non sarebbe venuta a cercarmi in giro per il percorso ma mi avrebbe atteso in camera e mi esortava a correre la maratona il più velocemente possibile (e non è una battuta).
Ho fatto dietrofront e sono tornato da lei rinunciando alla mia prima maratona di Roma. Diciamo che sono felice di quella scelta che è stata quella giusta ed ovvia ma quando sei preso dall’euforia dell’evento ed ti sei allenato duramente non sempre comprendi le priorità. Quella volta l’ho compresa.
Ecco, adesso, averla fatta è come aver pareggiato i conti.
E’ stata proprio come me l’aspettavo, meravigliosa; e non è stata solo una maratona che dovevo chiudere ma un’avventura e sono grato ai beer non solo per come hanno affrontato la gara ma soprattutto per come hanno reso propria la mission. Sempre pronti all’impegno per raggiungere l’obiettivo ma con la leggerezza che deve contraddistinguerci.

Adesso pronti a tuffarci verso il prossimo obiettivo…

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2 risposte a “il Rutto dei beer”

  1. La maratona è una sfida che mette alla prova il corpo, la mente e lo spirito. Ogni passo è un’opportunità per superare i propri limiti e percorrere strade meravigliose come quest’anno quelle di Roma.
    È una corsa che lascia il segno non solo sulle gambe, ma soprattutto nel cuore, ricordandoci che con determinazione e impegno si possono raggiungere traguardi straordinari. Graaazieee 🐝 Bee.r 🍻

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